Studiare la composizione biochimica della dentatura decidua (i cosiddetti denti da latte) potrebbe offrire informazioni sui livelli nutrizionali durante l’allattamento e lo svezzamento.
Avrà bisogno di essere confermata da ulteriori studi, ma la ricerca di alcuni antropologi dell’università di Bradford e Durham, sembra dare indicazioni interessanti, che potrebbero aprire nuove prospettive nel campo della prevenzione di gravi patologie.
Coordinati dalla dr.ssa Julia Beaumont , i ricercatori si sono recati nei cimiteri cittadini dove sono custoditi i resti delle vittime della grande carestia che colpì l’Irlanda in epoca Vittoriana, XIXesimo secolo, esaminando i denti da latte delle vittime più piccole e confrontandoli sia con la dentatura degli adulti che con quelle di persone decedute in epoche più lontane, compresi alcuni resti del paleolitico presenti in necropoli scozzesi.
Queste conclusioni, spiega lo studio pubblicato sull’American Journal of Physical Anthropology, saranno ora messe alla prova anche sui denti da latte dei bambini moderni, nati a Bradford tra il 2007 e 2010. Se saranno confermate anche sulle madri e bambini di oggi, si potrebbe arrivare ad un semplice test sui denti dei bambini per prevedere potenziali problemi di salute in età adulta. ”Lo stress e una dieta povera nella madre – spiega la dr.ssa Beaumont, sia durante la gravidanza, che dopo la nascita, possono avere impatto sullo sviluppo sia del feto che del neonato. In passato ciò significava la morte per il bambino, oggi è più probabile che il piccolo abbia maggiori problemi di salute da adulto”.
Sotto esame, soprattutto, i livelli degli isotopi di carbonio e azoto nelle ossa e nei denti, il cui rapporto cambia a seconda della dieta e da cui si può anche vedere se il bambino è stato allattato al seno. Sono, infatti, più elevati nelle persone con una dieta ricca di proteine e allattate al seno e minori nei vegetariani. Nei campioni prelevati nel cimitero irlandese di Bradford, dalle vittime della carestia, si è visto che i bambini con livelli di isotopi di azoto più alti alla nascita non sopravvivevano da adulti. I sopravvissuti presentavano infatti livelli più bassi nella prima infanzia. Risultati simili sono stati riscontrati anche nel cimitero di Londra su salme risalenti all’epoca Vittoriana e presumibilmente appartenenti ad irlandesi rifugiatisi a Londra per sfuggire alla carestia. Gli stessi dati si sono apprezzati esaminando i resti preistorici rinvenuti in necropoli della Scozia. Secondo la dr.ssa Beaumont, livelli alti di isotopi di azoto mostrano che le madri erano malnutrite e sotto stress. ”Ciò significa che i loro bambini non ricevevano tutti i nutrienti necessari – conclude – Il che spiegherebbe perché non sono sopravvissuti”. La dr.ssa Beaumont sta cercando conferme esaminando i denti da latte dei bambini nati a Bradford tra il 2007 e il 2010. Si spera di poter confermare una relazione tra i livelli di azoto e degli isotopi di carbonio e la storia medica delle loro madri e salute futura dei bambini.
Analizzare i denti da latte, mettendo a punto specifici esami, concludono i ricercatori, potrebbe fornire importanti indicazioni per la prevenzione di future patologie dell’età adulta.