Con il termine clinico iperidrosi, si definisce uno stato di sudorazione eccessiva e molto superiore alla quantità media quotidiana, circa mezzo litro. Dal punto di vista pratico la definizione clinica non rende bene l’idea, anche perché ci sono circostanze, personali, ambientali, patologiche che possono portare il livello di sudorazione fino a 2 litri l’ora. Perciò si parla di iperidrosi quando il livello di sudorazione, circoscritta o generalizzata, è tale da creare imbarazzo o difficoltà nella quotidiana vita di relazione, indipendentemente dalla quantità di sudore che si perde.
Il sudore è il principale mezzo di regolazione termica del nostro corpo e le ghiandole sudoripare sono diffuse ovunque. Tuttavia, la sudorazione eccessiva può provocare grave imbarazzo soprattutto quando localizzata nelle mani, nelle ascelle o all’inguine. La regolazione della temperatura corporea attraverso il sudore risente non solo delle condizioni climatiche, il caldo umido è uno dei peggiori nemici, o del tipo di abbigliamento, ma anche delle condizioni psicologiche. Lo stress e l’ansia, ad esempio, possono provocare fenomeni importanti di iperidrosi.
Per combattere questo spiacevole inconveniente, contro il quale deodoranti e creme sembrano del tutto impotenti è stata provata, con successo, la tossina botulinica. La tossina, già utilizzata in ambito estetico come anti-aging, è del tipo A ed utilizzata, tramite iniezioni. L’effetto della tossina è quello di bloccare, temporaneamente, le ghiandole sudoripare.
Il trattamento è di tipo ambulatoriale e dura circa 20/30 minuti. Come detto, non si tratta di un trattamento definitivo ma reversibile, con una durata di circa 3-6 mesi. Viene effettuato in ambulatorio, solo da medici specialisti, e dura circa 30 minuti. Piccole quantità di tossina vengono iniettate nella cute attraverso un microago. Il trattamento può essere eseguito a livello ascellare, palmare o plantare, sia singolarmente che con iniezioni multiple con localizzazioni nei diversi distretti.
Le controindicazioni riguardano le donne incinta ed in allattamento, i pazienti miastenici e quelli con riconosciuta allergia all’albumina umana. Sconsigliato in caso di problemi neuromuscolari. I possibili effetti collaterali certificati, riguardano la possibilità di irritazioni, edemi e dolenzie delle zone trattate.