Ricerche, fattore di protezione solare e resistenza all’acqua: tutto ciò che devi sapere sulle creme solari
L’estate è arrivata, insieme il caldo e il sole. I danni causati dai raggi ultravioletti sono ben noti ed i tumori della pelle, purtroppo, in aumento. Chi si espone al sole non deve dimenticarsi di utilizzare una buona crema protettiva, ma quanti sono ben informati e consapevoli sulla scelta del prodotto? meno del 50%, stando ai dati emersi da una ricerca, a cura dei dermatologi clinici dell’Università di Chicago, recentemente pubblicata su Jama Dermatology.
La ricerca
Secondo i dati emersi dalla ricerca, le etichette di molti prodotti per la pelle sono poco comprensibili quanto confusionari. L’indagine, per ammissione degli stessi medici, è stata effettuata su un campione ristretto di partecipanti, 114 in tutto, ed andrebbe estesa ad un numero più vasto, ciononostante fornisce indicazioni interessanti per migliorare le modalità di prevenzione dei tumori cutanei.
Il dato principale riguarda il fattore di protezione solare. Poco più del 40% è a conoscenza che questo valore indica il livello di protezione dagli UV B, ma non dagli UV A. Entrambe le radiazioni sono responsabili dei tumori cutanei come il melanoma, con la differenza che la maggior parte dei consumatori si preoccupa di proteggersi dagli UV B, perché noto che siano responsabili delle scottature, mentre non è a conoscenza del fatto che anche gli UV A, pur non producendo scottature, sono cancerogeni.
Se questo vale per gli USA, la situazione in Europa non è molto diversa. La leggibilità delle etichette è migliorata da quando sono state introdotte norme comunitarie più rigorose, ma molto andrebbe ancora fatto e ben pochi sono in grado di leggerle correttamente. Troppi consumatori, ad esempio, sono ancora portati a considerare le creme solari alla stregua di semplici cosmetici, prediligendo prodotti arricchiti di ingredienti per migliorare l’abbronzatura.
Cos’è il fattore di protezione solare?
Il fattore di protezione solare (SPF) è un indice, calcolato prendendo come unità di riferimento un individuo che può stare al sole senza scottarsi per 10 minuti. Un valore di SPF pari a 6 indica che quello stesso individuo, se protetto, potrà stare al sole 60 minuti senza scottarsi.
L’incremento della protezione non è direttamente proporzionale all’aumento numerico del valore dell’SPF. Un prodotto con SPF 15 protegge contro circa il 93% dei raggi UV B, uno con fattore 30, contro il 95. Per questi motivi si può dire che la protezione totale non esiste e che, anche protetti, è sempre necessario fare attenzione ai periodi di esposizione al sole.
Tra i primi problemi, quello legato alla data di scadenza
La scadenza di un prodotto solare può essere indicata o con la data di scadenza, in genere per quei prodotti di durata inferiore a 30 mesi dopo l’apertura, oppure utilizzando il cosidetto Period after Opening (PaO), un pittogramma che ritrae un barattolino con il tappo aperto, utilizzato per i prodotti che durano più di 30 mesi, conservati chiusi, ed indica il periodo di validità del prodotto una volta aperto. Secondo gli esperti i prodotti, una volta aperti, hanno una durata non superiore ai 12 mesi e sempre che siano stati conservati in ottime condizioni e non contaminati, come invece accade frequentemente, con la sabbia dell’estate precedente. Durante la stagione calda inoltre restano spesso sotto il sole per ore e, per questo motivo, non è prudente conservarli per l’anno successivo.
Lo stesso vale per le indicazioni riguardanti la resistenza all’acqua, spesso indicata senza specificare in che modo viene ottenuta, o per gli ingredienti che dovrebbero assicurare una buona protezione anche dai raggi UV A. Sullo stesso fattore di protezione solare la normativa non è del tutto chiara e le diciture ad alta o altissima protezione, non è detto che soddisfino i requisiti previsti dalla legge, dal momento che le disposizioni non sono da intendersi come obbligatorie.
Resistenza della crema solare in acqua
Le diciture che indicano la resistenza del solare all’acqua sono di diversi tipi, anche in questo caso molto poco chiare. Si trovano prodotti water resistant, very water resistant e waterproof. In realtà nessun prodotto è mai resistente all’acqua al 100% ma, in base a test di laboratorio, la dicitura “water resistant” generalmente garantisce che il 95% dello schermo rimane dopo una immersione in acqua di 20 minuti, se invece l’immersione è ripetuta 2 volte e la protezione resiste ancora per il 95% allora si definisce “very-water resistant”. In realtà i dermatologi suggeriscono di ripetere l’applicazione della crema solare dopo ogni bagno.
Chiedi aiuto al tuo dermatologo di fiducia per la scelta della crema solare, saprà indirizzarti verso la scelta più adatta a te.