L’anno scolastico è appena cominciato ed è una buona occasione per parlare del momento più atteso dagli studenti di tutte le età, ossia quello della ricreazione di metà mattina, momento dedicato alla socializzazione tra ragazzi e, da tempi immemorabili, al rito della merenda.
Vale la pena parlarne perché entrambe queste motivazioni sono importanti.
Il ‘rito sociale’, accompagnato spesso da attività piacevoli e rilassanti, è fondamentale in quanto permette ai ragazzi di scaricare stanchezza e stress. Allo stesso tempo è importantissimo concedersi una merenda, a patto che questa abbia le giuste caratteristiche alimentari.
Per prima cosa deve essere soprattutto sana e, allo stesso tempo, essere fonte di energia a rapido consumo.
Gli esperti ricordano che lo spuntino di metà mattina NON DEVE MAI SOSTITUIRE la prima colazione, che per motivi fisiologici ed ormonali non dovrebbe essere mai saltata ed inoltre consente ai ragazzi di iniziare la giornata con il giusto sprint dal punto di vista energetico. Se, però, dovesse capitare di saltarla i genitori non devono commettere l’errore di riempire gli zaini dei propri ragazzi con merende extra size in modo da compensarne la mancanza. Infatti una merenda troppo impegnativa può rendere difficoltosa la digestione, oltre ad influire negativamente sulle prestazioni scolastiche ed, in alcuni casi, avere effetti negativi sul senso di appetito a pranzo.
Gli esperti pediatrici e di educazione alimentare ricordano che la merenda di metà mattina deve fornire il giusto apporto nutrizionale con la giusta quantità di calorie, compresa tra il 5 ed il 10% dell’apporto calorico giornaliero, ed avere un valore di circa 125 calorie per i bambini più piccoli ( 6-7 anni) fino alle 200 per gli adolescenti.
Inoltre, la merenda di metà mattina deve essere povera di grassi, che appesantiscono la digestione, e ricca di carboidrati, che forniscono energia di rapido utilizzo.
Sicuramente la frutta che fornisce ai vostri bambini zuccheri semplici e facilmente digeribili. Per variare molto meglio optare per un bel panino (preferibilmente integrale o ai cereali) farcito con prosciutto, bresaola e/o un formaggio fresco, piuttosto che le ben note merendine industriali. Altre alternative possono essere rappresentate dalle carote (buone da sgranocchiare) oppure da uno yogurt fresco (preferibilmente bianco e non alla frutta, fonte di proteine ad alto valore biologico).
Provare quindi ad evitare di acquistare le merendine dalle macchinette erogatrici, ormai presenti quasi in tutti gli istituti scolastici, e portarsi la merenda da casa propria. Saremo più sicuri della provenienza e della qualità del cibo consumato.
Spesso è difficile, per i genitori, constatare i desideri dei ragazzi, sopratutto dei bambini più piccoli, tentati da merende dolci e più gustose (spesso ipercaloriche e ricche di grassi saturi e robaccia chimica), per questo gli esperti sottolineano l’importanza del ruolo degli insegnati il cui compito dovrebbe anche essere quello di portare gli alunni ad assaporare gusti diversi e cibi più salutari, magari organizzando apposite iniziative in classe che li coinvolgano attivamente e li rendano consapevoli di quello che mangiano.
Alcune esperienze in questa direzione svolte in scuole elementari di diverse città italiane come Roma, Milano, Parma, Firenze, confermano che coinvolgendo i bambini, fin dalla prima elementare, si possono ottenere risultati molto incoraggianti.
il Dr. Danilo Calabrese è Biologo Nutrizionista ed in ADEC si occupa di Nutrizione, Educazione Alimentare e correzione degli Stili di Vita. I suoi campi di competenza sono legati all’elaborazione di piani alimentari personalizzati ed equilibrati per le diverse fasce d’età.