Molti sport, sopratutto se praticati a livello professionale o comunque in modo grintoso, sono molto pericolosi per i denti.
Molti ricorderanno ancora il viso tatuato ed i denti d’oro, di “Iron” Mike Tyson, pugile assurto prima agli onori delle cronache sportive e poi precipitato in cronaca nera.
Altri, più giovani, ricorderanno anche il calciatore scozzese del Milan Joe “the Shark” Jordan, goleador privo degli incisivi superiori persi in contrasti di gioco che definire grintosi è sicuramente riduttivo.
Altri tempi. Oggi nessun atleta di grido si mostrerebbe con una bocca simile a quella di Tyson o di Jordan, non potrebbe firmare ricchi contratti pubblicitari e probabilmente nemmeno troverebbe posto in un team di primo piano visto che oggi, anche lo sport, non può più fare a meno dell’immagine.
Non solo protezione
Ma non c’è solo questo, per fortuna. Grazie a studi e ricerche provate “sul campo”, oggi tutti gli sportivi sanno che prestare attenzione ai denti, anche utilizzando appositi strumenti forniti dalle nuove tecnologie odontoiatriche, non è solo una questione di protezione e di estetica, ma un mezzo per migliorare le proprie performances.
Arcate dentarie allineate
Molte ricerche, effettuate su atleti di diverse discipline, hanno dimostrato che se le arcate sono correttamente allineate le prestazioni migliorano sensibilmente e si evitano molti disturbi muscolari.
Il bite
Ben conosciuto in odontoiatria, il bite, una piccola e leggera placca di resina, se posizionato correttamente in bocca tiene le arcate allineate, evita il bruxismo cioè il movimento contratto che ci fa digrignare i denti e che si verifica molto spesso durante gli sforzi. Il bruxismo è responsabile di diversi disturbi: affaticamento dei muscoli della mandibola e del collo, aumento della stanchezza, mal di testa e usura dei denti.
Grazie al bite, c’è un maggiore rilassamento delle fasce nervose e muscolari ed il bruxismo viene evitato. L’uso del bite consente di aumentare la forza massima del 2,4% mentre è in grado di diminuire l’energia spesa per il lavoro dell’1,2%, in altre parole ci si stanca meno e si hanno maggiori energie da spendere durante la prestazione. Lo conferma anche una ricerca “sul campo”. Ricerca effettuata dall’Università di Milano e che ha coinvolto le atlete di una squadra di basket femminile professionistico. Lo studio, che riguardato sia le fasi di allenamento che di gara, ha dimostrato come le prestazioni delle atlete che indossavano il bite fossero costantemente migliori rispetto al loro abituale indice di performance.
Tra l’altro questi risultati sono riferiti ai bite per uso sportivo di tipo, cosidetto, “universale” ma, come per i bite di uso odontoiatrico, i risultati sono ancora più evidenti utilizzando quelli personalizzati, vale a dire modellati a misura della propria bocca.
Negli sport dove l’ansia da risultato è forte almeno quanto lo sforzo fisico e si presta estrema attenzione anche ai dettagli per raggiungere l’obbiettivo, l’uso del bite personalizzato è diffusissimo.
Sapevate, ad esempio, che uno degli sport dove l’uso del bite è maggiormente diffuso è il motociclismo su pista? Oggi tutti i piloti del motomondiale fanno ricorso al bite ogni volta che salgono in sella alla moto ed ognuno di loro ha un bite modellato su misura. I campioni del mondo Valentino Rossi e Tony Cairoli ad esempio indossano sempre un bite durante le gare.
Anche in altri sport campioni assoluti come l’asso del Real Madrid Cristiano Ronaldo o la star dell’NBA LeBron James si affidano all’uso di un bite per migliorare le loro prestazioni sportive.
Se quando pensate al bite vi vengono in mente gli enormi ed orribili paradenti che Rocky indossava sul ring siete fuori strada, dimenticate tutto. I bite per uso sportivo sono modellati su misura per aderire perfettamente alle arcate dentarie.
Sono fatti di un leggerissimo materiale termoplastico composto da mescole con diversi gradi di elasticità e durezza per essere, allo stesso tempo, quanto più possibile confortevoli e funzionali.