Psoriasi: che cos’è?
La psoriasi è una fastidiosa malattia di tipo autoimmune, ovvero una tipologia di malattia causate dal sistema immunitario del paziente stesso che, per motivi non sempre noti, “impazzisce” e si attiva contro l’organismo che dovrebbe difendere.
La parola “psoriasi” deriva dal dal greco e significa “prurito” e si presenta sotto diverse forme: a placche, pustolosa o eritrodermica, tutte caratterizzate da un fastidiosissimo prurito. La psoriasi è un tipo di infiammazione della pelle, cronica e recidivante, che comporta un ricambio cellulare a livello dell’epidermide che nel paziente psoriasico è 5-10 volte superiore rispetto al normale turn-over epidermico. In altre parole, la pelle si desquama più velocemente del solito. Compaiono così delle lesioni rossastre, rotondeggianti, eritematose, sulle quali si formano delle squame di colore argenteo, soprattutto su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, regione lombo-sacrale, mani e piedi.
L’infiammazione causata dalla psoriasi può arrivare ad interessare le articolazioni, dando il via all’artrite psoriasica e, ultimamente, questa patologia è stata associata ad un aumento del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.
Guarire è possibile? le nuove scoperte:
Un nuovo studio, effettuato da ricercatori dell’Università di Irvine, California, ha individuato un gene che potrebbe portare alla guarigione dalle placche psoriasiche. Lo studio, pubblicato dal The Journal of Clinical Investigation, ha esaminato il ruolo del gene “grainyhead-like 3” o GRHL3 (già noto per la sua capacità di riparare le ferite nel nostro organismo).
Il Dr. Bogi Anderson, autore dello studio, dichiara “Se il gene GRHL3 è presente ed attivato da una specifica proteina, il meccanismo di riparazione della pelle avviene perfettamente e velocemente. Una piccola ferita della pelle, ad esempio, guarisce in 3-4 giorni mentre, i soggetti in cui il gene non è presente possono impiegare anche 2 settimane per ottenere la guarigione. Si sa che il gene può essere presente nelle placche psoriasiche in quanto già in precedenti studi, l’GRHL3, era stato individuato in forma inattiva.
Se viene a mancare il gene GRHL3 la psoriasi impiega più tempo a scomparire e, inoltre, le lesioni si presentano in forma più grave. Secondo il team guidato dal Dr.Andersen, il gene GRHL3 è un punto-chiave da analizzare per chi soffre di psoriasi, perché direttamente collegato alla capacità di guarire ed alla gravità della malattia. “Resta da capire” continua Andersen, “se i malati di psoriasi abbiano una mutazione genetica che indebolisce tutto il meccanismo guidato da GRHL3. E , in questo caso, se è possibile creare una terapia che lo rafforzi, in modo da aiutare il sistema immunitario a sanare le lesioni”.