Se non proprio oggi, al massimo domattina perché le nanotecnologie sono la nuova frontiera dell’odontoiatria, così come circa 20 anni fa lo è stata l’implantologia.
Cosa sono le nanotecnologie
Il termine nanotecnologia fu coniato nel 1986 da Kim Eric Drexler che definì la sua scoperta come “la scienza che permetterà di mettere ogni singolo atomo dove vogliamo”.
Potremmo definirla come l’esplorazione e la capacità di manipolazione di un mondo infinitamente piccolo, quello delle molecole e degli atomi.
Senza scendere nei dettagli scientifici la scoperta parte dalle nuove possibilità di esplorazione dell’infinitamente piccolo grazie alle possibilità offerte dall’evoluzione tecnologica dei microscopi.
Nanotecnologie in odontoiatria.
Manderanno in pensione gli impianti? No, certo ma li miglioreranno notevolmente, intanto riducendo pressoché a zero le possibilità di insuccesso, oggi pari al 5% dei casi e poi aprendo nuove e promettenti strade alla rigenerazione ossea combinata con l’implantologia.
Ad oggi l’utilizzo di nanoparticelle si sta sviluppando sopratutto in queste direzioni.
Rigenerazione ossea
Un nuovo prodotto che utilizza al massimo le nanotecnologie e molto più efficace degli osteoconduttori oggi utilizzati è dato da nanocristalli di magnesio utilizzati per arricchire il fosfato di calcio.
Ha il duplice vantaggio di essere molto più simile alla struttura ossea, favorendone la ricostituzione, e di rimanere “in situ” solo il tempo necessario affinché avvenga.
Nano-perni in titanio e argento
In fase di studio nelle Università del Michigan e di Chicago, sono dei particolari perni formati da nanotubi in biossido di titanio. Il biossido di titanio (Ti02) è molto apprezzato per la capacità di favorire la rigenerazione ossea favorendo l’integrazione della protesi con i tessuti ed i vantaggi non finiscono qui.
I nanotubi possono essere infatti utilizzati per iniettare farmaci, in modo graduale e controllato, evitando così la somministrazione per via orale o intramuscolare.
Ed ancora, per evitare lo sviluppo di infezioni i perni costituiti da nanoparticelle di titanio possono essere arricchiti con nanoparticelle d’argento che, secondo quanto si apprende dagli studi in corso, manterrebbe il conosciuto potere antimicrobico anche in quantità “nano” non dannose per l’organismo.
Anche più belli
I nanotubi che costituiranno i perni del futuro, speriamo assai prossimo, sono completamente trasparenti il che permetterà una integrazione perfetta con i denti naturali tramite corone realizzate con materiali a base bianca come la zirconia con risultati estetici che si annunciano sorprendenti.