“Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, i denti sono lo specchio dell’organismo” spiegano i ricercatori dell’università americana di Filadelfia.
In uno studio recentemente presentato, invitano gli psicologi che si occupano di disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia ad allearsi con gli odontoiatri.
E, allo stesso tempo, invitano i dentisti a diventare un po’ psicologi.
Potrebbe sembrare una boutade, ma i ricercatori sono serissimi e, dati alla mano, ribadiscono che anoressia e, sopratutto, bulimia, sono diagnosticabili esaminando lo stato dei denti e delle gengive.
I disturbi alimentari non sono facilmente individuabili, sopratutto a causa dell’atteggiamento di rifiuto tenuto dai pazienti. Nel caso dei bulimici, ad esempio, l’abuso di cibo non porta quasi mai ad anomali aumenti di peso perché la maggior parte di questi pazienti tende ad eliminare il cibo in eccesso appena ingerito con la tecnica del vomito autoindotto. Questo meccanismo di compensazione rende difficile individuare la patologia.
E proprio in questo caso il dentista può rivelarsi decisamente utile. Esaminando i denti si potrebbe trovare una anomala presenza di carie ed ancor più uno smalto macchiato ed eroso che è conseguenza dell’esposizione continuata agli acidi presenti nel vomito.
Inoltre i denti cambiano di colore, diventano traslucidi, fragili e sensibili alla temperatura. Altri possibili segni di possibili patologie riconducibili ai disturbi alimentari sono l’ingrossamento delle ghiandole salivari, secchezza cronica della mucosa della bocca e labbra arrossate con tendenza alle lacerazioni.
Denti con queste problematiche possono confermare diagnosi di bulimia, altrimenti assai incerte da diagnosticare.
A questo punto il dentista può diventare molto importante se riesce, con delicatezza, a penetrare nella spessa corteccia psicologica che questi malati si auto impongono e consigliare al paziente l’inizio di un percorso di aiuto psicologico.
I ricercatori americani concludono con un’esortazione rivolta ai dentisti: ”I dentisti curano le conseguenze dei disturbi alimentari ma non devono perdere di vista la salute mentale dei loro pazienti, anche perché anoressia e bulimia sono associate a un’alta incidenza di suicidio. Consigliando ai pazienti ‘sospetti’ di affidarsi agli specialisti di disturbi alimentari, i dentisti potrebbero anche salvare la vita a questi malati”.