Cosa sono i denti del giudizio ? I denti del giudizio sono i quattro molari che occupano l’ultima posizione dell’arco dentale. Il loro nome deriva dall’antico latino, “dens sapientiae” e, a differenza degli altri denti permanenti, spuntano molto più tardi, tra i 16 ed i 20 anni, quando, con la fine dell’adolescenza si raggiunge “l’età della ragione”.
Ma come mai spuntano così tardi? Essendo i molari di notevoli dimensioni, hanno necessità che l’osso sia completamente formato e con le giuste dimensioni per poterli sostenere. Secondo altri, invece, la spiegazione sta nell’evoluzione umana, dove i nostri progenitori avevano mascelle e mandibole più grandi ed un bisogno di molari più resistenti per poter masticare radici e cibi crudi ma, con l’evoluzione, la dimensione delle ossa si è ridotta, questo perché alcune necessità sono venute meno. In conclusione, secondo questa teoria, i denti del giudizio non sarebbero altro che un ricordo del passato.
Che problemi possono causare i denti del giudizio ? Spesso, spessissimo, i denti del giudizio rappresentano un dolorosissimo problema per il quale, pediatri ed odontoiatri consigliano, quasi sempre, l’estrazione. Il vero problema dei denti del giudizio è che, spuntando tardi, trovano spesso mascella e mandibola già occupate riuscendo così solo ad erompere o ad emergere parzialmente ed in posizione scorretta. In questi casi viene consigliata l’estrazione, che è bene venga eseguita il più presto possibile, quando le radici dei denti non sono ancora troppo lunghe, in modo da non rendere l’intervento più complicato.
In cosa consiste l’estrazione chirurgica ? L’estrazione chirurgica del dente del giudizio sarà un intervento più o meno complicato in base alla situazione personale.
In genere, l’estrazione dei denti superiori è più semplice rispetto ad un dente del giudizio inferiore ed è eseguita in anestesia locale come tutte le normali estrazioni. Altrettanto semplice è, di norma, l’estrazione di un dente completamente uscito ed abbastanza di routine è quella di un dente incluso.
Al termine dell’intervento possono essere applicati uno o più punti di sutura per evitare le emorragie, che a volte possono anche essere intense. Per questo è bene valutare che il paziente non sia in terapia antiaggregante e che eviti di consumare cibi caldi o irritanti, come la caffeina.
Solo in casi rari e molto particolari l’intervento di estrazione richiede l’anestesia generale e la sala operatoria.