Cos’è la meteoropatia? La meteoropatia è una sindrome molto diffusa che interviene nel momento in cui vi è una variazione meteorologica, sopratutto se improvvisa, sul territorio in cui si vive. I fattori meteorologici, costituiti da temperatura dell’aria, umidità relativa, forza del vento, pressione atmosferica, precipitazioni e temporali, portano ionizzazione negativa ed uno stato elettrico e di turbolenza nell’aria. Queste variazioni possono presentarsi in modo brusco, durante il passaggio di perturbazioni fredde, ad esempio durante i temporali, o in modo graduale, quando l’aria calda scorre su quella fredda preesistente. Per esempio, quando dopo un periodo di bel tempo arriva una perturbazione, la variazione climatica può avere effetti patologici sull’organismo. Gli effetti negativi saranno tanto più consistenti quanti più fattori atmosferici sono coinvolti nello stesso momento.
Chi sono i meteoropatici? I meteoropatici sono in genere tutte quelle persone che hanno problemi di natura neurologica. Chi soffre di depressione, a esempio, oppure gli ansiosi, cioè quelle persone che vivono con eccessiva emotività e preoccupazione tutti i momenti della vita. In altre parole i soggetti clinicamente definibili come neurolabili sono anche, potenzialmente, metereolabili.
Quali sono i sintomi più riconoscibili? La tipica sindrome meteoropatica inizia, di solito, un giorno o 2 prima dell’arrivo di una perturbazione. I disturbi più frequenti sono: aumento della depressione, astenia, ipotensione, palpitazioni, cardiopalmo, dolori al petto, cefalea, paura di uscire all’aperto, diminuzione della soglia del dolore, difficoltà nel respirare e sensazione di “respiro corto” e un senso di peso allo stomaco. Quando la perturbazione arriva i sintomi, di solito, diminuiscono fino a scomparire, per ritornare evidenti in caso le perturbazioni si susseguano. La sintomatologia meteoropatica è tipica e non dipende dalla qualità o quantità della perturbazione. In altre parole, i sintomi sono sempre gli stessi, sia in caso di freddo che in caso di caldo, sia che la perturbazione in arrivo sia di grandi o piccole dimensioni. Piuttosto, come fanno notare dall’Istituto di Climatologia medica dell’Università di Milano, bisognerebbe considerare gli effetti sull’organismo non solo delle perturbazioni più evidenti, quelle che passano a bassa quota, ma anche di quelle a quote più alte, spesso resistenti per periodi di tempo lunghi.
Come prevenire la meteoropatia? Esistono terapie farmacologiche basate sull’assunzione di un antiallergico associato a un sedativo vegetale come biancospino, tiglio o valeriana. Questo perché i metereopatici, come i neurolabili, spesso soffrono di allergopatie, soprattutto da smog e da polveri sottili. La prevenzione migliore però, è quella di risolvere il problema all’origine, curando la causa, cioè la neurolabilità. Una delle forme più diffuse di meteoropatia è la SAD, seasonal affective depression, una forma di depressione che colpisce molte persone, soprattutto adulti ultracinquantenni, al momento di un cambio di stagione. Secondo un recente studio, vivere in ambienti molto luminosi, anche al chiuso purché con lampade adatte, è di notevole aiuto per prevenire questo fastidio ma per gli anziani meteoropatici la terapia farmacologica è la più indicata.
Uscire o meglio stare in casa? L’ambiente chiuso, quello che in medicina viene chiamato microclima confinato, è più dannoso dell’ambiente esterno in quanto batteri e virus si annidano e concentrano negli ambienti chiusi. Quindi sarebbe meglio uscire all’aperto, anche se l’inquinamento ambientale rende anche questa scelta poco efficace.