Un tempo a questa domanda avremmo risposto che lo psicologo è per i pazzi, per i matti, per coloro che “non hanno tutte le rotelle apposto”. Oggi forse si direbbe che chi va dallo psicologo è fragile, è un debole o ha una debolezza.
Beh credo fortemente che entrambe le risposte siano sbagliate. Ogni volta che qualcuno mi scrive o mi chiama io penso al loro coraggio. Penso alla forza nel saper guardare la propria sensibilità e volerla conoscere più da vicino. Un percorso psicologico lo definisco come un viaggio di conoscenza. Un viaggio fatto in compagnia all’interno di sé stessi. È un’opportunità, “un’opportunità per ripartire” direbbe Lacan.
Contattare uno psicologo significa, dal mio punto di vista, avere forza per ritrovare un equilibrio che in qualche modo si sente perduto.
Nel corso della vita si possono sperimentare momenti di difficoltà. Questo non fa di noi dei deboli, ci tengo a sottolinearlo. Ogni difficoltà ci insegna ad andare avanti. Ogni crisi viene per aiutarci a crescere. Si possono così verificare periodi più o meno intensi in cui sentiamo di perdere il controllo. Abbiamo la sensazione che il mondo ci crolli addosso. Non necessariamente si è verificato qualcosa di obiettivo, concreto e reale nella nostra vita eppure viviamo situazioni molto intense che possono generare un profondo malessere dal quale si ha la sensazione di non riuscire ad uscire.
È possibile che queste situazioni di fragilità emotiva si ripercuotano poi sul nostro corpo. Si possono così verificare emicranie, tensioni muscolari, gastriti, coliti e diversi sintomatologie fisiche. Mi piace chiamare questi dolori con il nome di CAMPANELLI D’ALLARME. Perché? Semplice perché sono indizi, segnali che il corpo ci invia, come per dirci “Ehi, hai bisogno di fermarti e respirare!”. Non ascoltarli, ignorarli può provare crisi d’ansia, attacchi di panico, crescita e nascite di fobie, improvvisi cali di umore o dipendenze. Il pensiero diventa un pensiero ruminante, fisso e abbiamo la sensazione che il nostro cervello agisca come un disco rotto.
All’interno di ADEC salute si vuole offrire un supporto che miri al benessere della persona nella sua unicità e interezza. Per raggiungere quest’obiettivo il supporto psicologico riveste un ruolo centrale. Ogni percorso psicologico, proprio come se si andasse in sartoria per cucire un abito su misura, è modellato sulla propria persona e sulle proprie esigenze. Ognuno ha la sua storia ed è per questo per me importante avere a mente e a cuore l’unicità della persona che entra in studio. Il mio intento non è fare diagnosi ma intraprendere un nuovo viaggio e percorso con la persona.
–Consulenza e sostegno psicologico individuale: possiamo lavorare su difficoltà relazionali, disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, del comportamento alimentare, disturbi somatici, momenti di confusione, difficoltà scolastiche o lavorative.
-Consulenza e sostegno di coppia: possiamo lavorare su difficoltà comunicative, litigi e conflitti, difficoltà sessuali, gestione della separazione.
-Consulenza e sostegno genitoriale: difficoltà legate alla crescita dei figli, problematiche relative alla gestione dei bambini, difficoltà comunicative con i figli e gestione di eventi difficili di vita. Il mio supporto genitoriale vuole abbracciare ogni periodo di crescita, dalla nascita all’adolescenza. Ogni periodo può avere la sua difficoltà. In modo particolare sostengo i neo-genitori che si ritrovano ad affrontare un periodo di rivoluzione da diade a triade nell’intento di ricreare un nuovo delicato equilibrio.
-Consulenza e sostegno psicologico per ragazzi: A te adolescente voglio dedicare un paragrafo tutto tuo. Sento spesso dire a molte persone “lascialo stare è adolescente, fa così”. Ti confesso che questa frase mi innervosisce. È vero ci sono fasi critiche nella vita ed una di queste è l’adolescenza. Ma cosa significa “fase critica”? Crisi significa rinascita, strutturazione di qualcosa di nuovo, come un nuovo equilibrio. Ci si può sentire incompresi dall’adulto ma anche dai coetanei, diversi, soli, sbagliati, incompleti, profondamente tristi e profondamente arrabbiati. L’intensità delle emozioni che si provano in questa fase di crescita è qualcosa che ritengo meraviglioso. Qualcosa che mi colpisce e affascina. Così un amore che finisce o la rottura di un’amicizia o ancora un brutto voto a scuola sono la catastrofe più grande. Nulla ha più valore e tutto si sente in modo amplificato. È chiaro che questo ha una sua funzionalità. Per questo mi piace dedicare uno spazio riservato a te ragazzo e ragazza adolescente, perché solo tu puoi ritrovarti in queste righe. Lo so forse a volte l’idea di andare da uno psicologo spaventa ma mi rivolgo a te così come faccio con ogni persona. Andare dallo psicologo è un atto di coraggio e di amore per sé. Non deve far paura, o causare vergogna. Lo psicologo può essere un buon alleato, uno spazio, oltre che una persona, all’interno del quale sentire di trovare orecchie che ascoltano, comprensione e stima. Uno spazio tutto tuo all’interno del quale conoscere te stesso.
Chiamaci allo 02 3790 2550 o clicca sul pulsante qui sotto per prenotare online un colloquio.