I disturbi del sonno sono patologie ancora troppo spesso considerate come idiopatiche e, per questo, non trattate. Eppure queste patologie possono compromettere profondamente la qualità della vita ed avere un notevole impatto sociale, oltre che essere causa di malattie cardiovascolari, di alcune forme di ipertensione arteriosa, di diabete e di deperimento cognitivo.
Di interesse odontoiatrico i principali disturbi sono il bruxismo, il russamento, il RERA (un disturbo correlato alle difficoltà respiratorie) e l’OSAS, la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, la più severa e quella che ha maggiori ricadute per la salute generale. In Italia si stima che ne soffrano oltre 4 milioni di italiani tra i 30 ed i 60 anni. Sei un adulto e vuoi conoscere il tuo rischio di soffrire delle apnee del sonno? Rispondi a questo semplice questionario, chiamato “stop-bang”.
Come interpretare il risultato? Da 0 a 2 risposte positive il rischio è basso, sopra 3 il rischio è sempre più alto.
#1. Russi forte? (abbastanza forte da sentirti attraverso una porta chiusa?)
#2. Ti senti spesso stanco, affaticato o assonnato durante il giorno?
#3. Qualcuno ha notato arresti del tuo respiro di notte?
#4. Hai la pressione alta, oppure sei in cura per la pressione alta?
#5. Il tuo BMI è superiore a 35?
?
per calcolarlo: dividi il peso in kg, per il quadrato della statura espressa in metri
#6. La tua età è superiore a 50 anni?
#7. La tua circonferenza del collo (numero del colletto) è superiore a 40 cm?
Risultati
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Lo sapevi che il dentista è una figura “sentinella” per identificare i pazienti a rischio ed è uno dei responsabili della terapia attraverso i Dispositivi di Avanzamento Mandibolare?
NB: Possono soffrire dei disturbi del sonno anche i bambini, con importanti ripercussioni sullo sviluppo cognitivo del piccolo paziente, se il tuo bimbo russa o respira con la bocca aperta prenota una visita con la nostra Equipe di “ADEC Bambini”
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Il russamento (detto roncopatia) è il suono prodotto dalla vibrazione delle mucose di naso e gola quando c’è un restringimento nel canale respiratorio, che rende più turbolento flusso d’aria. Il restringimento può avvenire in diverse sedi:
- turbinati nasali (in caso di raffreddore o di turbinati ipertrofici, frequenti nei soggetti allergici), che però non è di competenza odontoiatrica;
- palato molle;
- porzione posteriore della lingua, frequente in caso di lingua particolarmente grande o nel caso di palato stretto o di mandibola piccola;
- epiglottide;
- adenoidi o tonsille, soprattutto nei bambini (ATTENZIONE: nei bambini i parametri su russamento e apnee sono molto più stringenti, se tuo figlio russa abitualmente fallo visitare subito da uno specialista della nostra equipe ADEC Bambini).
In caso di sovrappeso o obesità il restringimento è peggiorato dall’accumulo di grasso nella zona del collo e, progressivamente durante l’invecchiamento, dalla perdita di tono muscolare.
Se l’ostruzione respiratoria è parziale si parla di ipopnea, se l’ostruzione è totale e quindi non c’è passaggio d’aria (nonostante gli sforzi respiratori) si parla di apnea.
Il russamento non danneggia solo la salute dell’individuo, ma determina un peggioramento della vita di coppia, e, rendendo meno riposante il sonno diminuisce la produttività lavorativa, costringendo il paziente ad abusare di caffè per restare sveglio e concentrato.
Gli sforzi respiratori causati dal russamento possono inoltre configurarsi come un’altra patologia, chiamata RERA, dove al russamento sono associati dei “microrisvegli” chiamati arousal: il sonno si frammenta e risulta meno riposante.
Possono essere di due tipi: Apnee ostruttive e apnea centrale. Queste apnee talvolta coesistono creando degli episodi di apnee “miste”.
L’apnea centrale è piuttosto rara e si verifica quando la zona del cervello che controlla la respirazione non invia i segnali corretti ai muscoli addetti alla respirazione, quindi, per brevissimi istanti, l’organismo “si dimentica” di respirare.
Le apnee notturne ostruttive sono invece le più frequenti e sono l’evoluzione peggiorativa del russamento. Russamento e apnee sono più frequenti nelle fasi profonde del sonno, quando vi è un maggiore rilassamento muscolare. Il ridotto apporto di aria fa abbassare il livello di ossigeno e fa aumentare il livello di anidride carbonica, attivando l’allarme del nostro sistema nervoso che, con un certo sforzo e in una sorta di micro-risveglio (arousal), ci riporta in una condizione di sonno meno profondo in cui il tono muscolare è maggiore e respiriamo meglio.
Il risultato sarà però un sonno molto frammentato, poco riposante (per non dire stancante) e con una netta diminuzione del sonno REM, che invece è fondamentale per il buon funzionamento sia del sistema nervoso che dell’organismo nel suo insieme.
Durante l’apnea il russamento cessa (in quanto si arresta anche la respirazione) e quando, dopo diversi secondi (da 10 ad anche 90), il respiro riprende di solito lo fa un una sorta di forte “sbruffo” molto rumoroso e poi riparte il russamento. Questi episodi si ripetono e, durante l’esame del sonno, vengono conteggiati ed espressi in un indice, chiamato AHI, che esprime appunto il numero di apnee o ipopnee per ora.
Vediamo la classificazione in base al numero di AHI:
- 0-5: sonno regolare
- 5-15: apnee lievi
- 15-30: apnee moderate
- 30 ed oltre: apnee gravi
Uno dei sintomi, appena descritto, è l’improvviso russamento dopo diversi secondi di silenzio ma il sintomo più comune ed evidente è dato dalla ripetuta presenza di sonnolenza diurna. La sonnolenza diurna non deve mai essere sottovalutata perché causa di forti limitazioni alla vita sociale ed è motivo di allarme sociale. Si pensi, ad esempio, che oltre il 20% degli incidenti stradali gravi che accadono di giorno sono causati dalla sonnolenza.
Ecco gli altri sintomi delle OSAS:
- Russamento forte e frequente durante il sonno.
- Svegliarsi durante la notte con sensazione di soffocamento o mancanza di respiro.
- Sensazione di sonno non riposante al risveglio
- Sonno agitato o insonnia.
- Affaticamento o mancanza di energia durante il giorno.
- Mal di testa al mattino.
- Difficoltà di concentrazione o di memoria.
- Irritabilità e cambiamenti d’umore.
- Secchezza della gola o della bocca al risveglio.
- Ipertensione che risponde male ai farmaci
Se si sospetta di avere un problema di apnea del sonno, è importante consultare un medico per una valutazione e una diagnosi accurata.
L’OSAS, o sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, può avere una serie di conseguenze negative sulla salute e sulla qualità della vita. Ecco alcune delle peggiori conseguenze dell’OSAS:
- Aumento del rischio di malattie cardiovascolari: L’OSAS può aumentare il rischio di ipertensione, aritmie cardiache, insufficienza cardiaca, ictus e infarto del miocardio.
- Sonnolenza diurna e riduzione delle prestazioni cognitive: L’apnea ostruttiva del sonno può causare sonnolenza diurna e spossatezza, riducendo le prestazioni cognitive e aumentando il rischio di incidenti stradali e sul lavoro.
- Problemi respiratori: Durante il sonno, le apnee possono causare una diminuzione del livello di ossigeno nel sangue e un aumento del livello di anidride carbonica, causando ipossia e ipercapnia, che possono portare a problemi respiratori a lungo termine.
- Problemi di salute mentale: L’OSAS può aumentare il rischio di depressione, ansia e altri problemi di salute mentale.
- Problemi di salute sessuale: L’OSAS può causare disfunzione erettile negli uomini e riduzione della libido sia negli uomini che nelle donne.
- Aumento di peso: L’OSAS può portare ad un aumento di peso, che a sua volta può aggravare i sintomi dell’apnea ostruttiva del sonno.
- Problemi digestivi: L’OSAS può aumentare il rischio di reflusso gastroesofageo, causando bruciore di stomaco, nausea e altri problemi digestivi.
- Problemi dentali: L’OSAS può causare bruxismo, cioè il digrignamento dei denti, che può portare a problemi dentali come l’erosione dello smalto e la frattura dei denti.
In generale, l’OSAS può avere un impatto significativo sulla salute e sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono. È importante che l’OSAS venga diagnosticata e trattata in modo tempestivo per ridurre il rischio di complicazioni a lungo termine.