Ablazione del tartaro
Rimozione delle incrostazioni di tartaro.
Rimozione delle incrostazioni di tartaro.
Materiale metallico grigio con cui si sono fatte le otturazioni per oltre cento anni. Ora meno usato.
Parte terminale della radice.
Eliminazione di una porzione dell’apice di una radice ed eventuale otturazione retrograda, cioè dalla parte dell’apice tagliato.
Meccanismo di aggancio di una protesi rimovibile su una protesi fissa.
Apparecchio in resina che si adatta ad una arcata ed entra in contatto con i denti dell’arcata opposta. Serve a posizionare diversamente il mascellare inferiore rispetto a quello superiore oppure a ridurre lo sfregamento tra le arcate, oppure creare maggiore libertà di movimento nell’articolazione mandibolare.
Sbiancamento (di uno o tutti i denti).
Tecnica di rilevamento digitale dell’immagine del dente, progettazione a computer della forma definitiva e sua realizzazione mediante macchine fresatrici a controllo numerico. Tecnica che usiamo abitualmente in studio.
Spazio al centro della corona dentale, costituito dal nervo dentale e da tessuto di sostegno e nutritizio da cui si…
Spazi percorsi dal nervo che entra nel dente ed arriva alla camera pulpare, nel centro della corona dentale.
Robusta protezione metallica che spesso costituisce la coroncina protesica e che serve a proteggere il dente sottostante contro le fratture ed a supportare la ceramica esterna.
Cappetta in oro su radici dentali o impianti per portare un sistema di connessione con una protesi o solo per proteggere una radice.
Procedura di adattamento immediato sull’impianto di un lavoro protesico, senza attendere il tempo per stabilizzare l’integrazione ossea.
Studio su una radiografia dei parametri rappresentativi di anomalia di posizione delle ossa mascellari, delle arcate e dei denti. Si misurano angoli e lunghezze. Serve per fare valutazioni per la diagnosi delle malocclusioni (vedi ortodonzia).
E’ sinonimo di porcellana. Ne esistono di tanti tipi per uso dentale per raggiungere lo specifico obiettivo che ci si propone (estetico, di robustezza, ecc.)
Modellazione in cera per valutare l’estetica o gli spazi di un lavoro protesico o di una cura ortodontica al fine di decidere della sua fattibilità.
Procedura CAD-CAM, che rileva un’impronta con scanner intraorale del dente da curare, progetta col computer la forma del dente e fresa con una macchina particolare un blocchetto di ceramica. Produce così un intarsio o una coroncina protesica. Vedi anche “intarsio”.
Intervento sulle gengive per curare la malattia parodontale (piorrea).
Cavità patologica nell’osso, ricoperta internamente da una membrana.
Nome attribuito alla valutazione del piano di trattamento con l’apparecchio ortodontico invisibile, effettuato via internet con gli USA. Permette di “vedere” il graduale cambiamento della bocca. Oggi lo abbiamo in tempo reale.
Materiale di otturazione bianco.
Ricopertura del dente. Serve a proteggerlo dal rischio di frattura sotto i carichi di masticazione. Si inserisce sul moncone del dente, dopo che quest’ultimo è stato ridotto.
Corona protesica costituita da una struttura in oro (o lega nobile) all’esterno della quale viene cotta della porcellana per ottenere un dente con eccellente estetica.
Corona protesica costituita da una fusione in oro giallo che ha la forma del dente finito salvo la faccetta esterna che viene ricoperta da una resina del colore dei denti. Restano in oro le superfici masticanti e quelle verso l’interno.
Trattamento di igiene approfondito in cui viene fatta una minuziosa manutenzione della bocca e date istruzioni pratiche per la prevenzione.
Dente in resina che si inserisce su un moncone protesico e che ha il compito di mantenere gli spazi per l’inserimento successivo del dente definitivo, di consentire la masticazione e di dare un’estetica adeguata. Serve a valutare anche se la forma ed il comportamento del dente sono adeguati ad ogni funzione.
Pulizia dei canali dal nervo; cioè sagomatura, disinfezione e otturazione dei canali quando la polpa (nervo) è infiammata o è infetta. A volte il nervo non è vitale prima della cura (cioè si ha necrosi pulpare). Sinonimo: terapia canalare o terapia endodontica.
Eliminazione di materiale biologico per favorire la guarigione.
Che riguarda l’interno del dente, cioè i canali, il nervo.
Asportazione di un frenulo perché disturba i tessuti vicini o impedisce la chiusura di spazi tra i denti.
Parte metallica di una protesi rimovibile che si aggancia o si appoggia ad un dente.
Asportazione di piccola porzione di gengiva.
Infezione cronica all’apice di un dente.
Pulizia della bocca.
Cilindro in titanio con forma di radice che deve sostituire un dente estratto. Può essere usato per mettere una protesi fissa oppure per stabilizzare una protesi rimovibile.
Manufatto adatto a ricostruire i denti. In passato era usato solo l’oro. Oggi si usano ceramiche particolari o resine composite. Viene costruito in laboratorio o fresato da macchine a controllo numerico direttamente in studio ( vedi CEREC)
Porzione di gengiva che deve essere sollevata per avere accesso a zone sottostanti per le terapie. Solitamente si fissa poi con dei punti.
Pulizia delle superfici delle radici dentali esposte o raggiungibili allo scopo di rimuovere tutte le incrostazioni ed il cemento radicolare infettato dai batteri della malattia parodontale. Spesso si fa con anestesia.
Dente a ponte sorretto da alette metalliche che si incollano ai denti vicini.
Contenitore in materiale plastico con la forma dell’arcata dentale. Serve a contenere dei prodotti curativi o a proteggere i denti dall’usura, a seconda del suo spessore, oppure per identificare una posizione precisa durante una TAC o un intervento. L’ortodonzia usa anche mascherine trasparenti per effettuare le sue terapie.
Misurazione della profondità delle tasche parodontali effettuata mediante una sonda millimetrata in sei punti attorno a ciascun dente. Si ottiene una “fotografia” delle tasche presenti nella bocca. Questo dato, interpretato con la lettura delle piccole radiografie, permette di effettuare una diagnosi ed una prognosi della malattia parodontale.
Modelli delle arcate dentali per valutare problematiche ortodontiche, protesiche, parodontali allo scopo di meglio programmare il lavoro da effettuare.
Dente assottigliato per ricevere una corona protesica.
Parte della odontoiatria che si occupa della ideale posizione dei denti e della correzione delle malocclusioni.
E’ quella che fa uso di attacchi (piastrine) in metallo o ceramica e di un filo che passa attraverso di essi. Non può essere rimossa dal paziente ma solo dal medico.
E’ quella che il paziente può rimuovere per una parte del tempo.
E’ quella che fa uso di mascherine anziché di fili per spostare i denti. Queste vengono cambiate ogni 7-15 giorni. Si tolgono per mangiare.
Radiografia completa delle due arcate dentarie che dà informazioni sulla situazione dei tessuti duri (osso, denti). Non è molto adatta a vedere i dettagli delle carie, dei trattamenti canalari, della malattia parodontale. Oggi viene effettuata con un apparecchio digitale che riduce drasticamente la quantità di radiazioni.
Che riguarda i tessuti che circondano il dente (Legamento, solco gengivale, gengiva)
Manufatto metallico fuso in laboratorio, costituito da una parte a perno che si inserisce nel dente dove viene cementato e da una parte a moncone su cui può essere cementata una corona protesica. Nel caso di un impianto viene avvitato in modo molto preciso.
Può essere costruito dalla radice con varie metodiche.
E’ sinonimo di ceramica. Ne esistono di tanti tipi per uso dentale per raggiungere lo specifico obiettivo che ci si propone.
Modifica del dente mediante frese per assottigliare e rifinire il moncone allo scopo di ottenere una forma adatta agli spazi presenti e alla posizione della gengiva. Serve ad adattarvi una corona protesica sufficientemente robusta ed estetica.
Protesi rimovibile parziale che contiene una struttura metallica leggera ma robusta per renderla resistente.
Dentiera (rimovibile)
Rimozione completa della polpa dentale (nervo). E’ la prima fase della devitalizzazione.
Rimozione parziale della polpa dentale (nervo) da effettuare soprattutto nei denti da latte o definitivi con le radici non ancora del tutto formate. E’ una devitalizzazione limitata alla camera pulpare del dente.
Metodica di posizionamento delle lastrine radiografiche per lo screening della carie che riduce la quantità di raggi. In ogni porzione si espone una sola lastrina per la parte superiore ed inferiore dell’arcata, valutando così principalmente le zone interdentali a rischio di carie.
Piccole radiografie endorali che evidenziano anche le zone attorno all’apice radicolare.
Ricostruzione più complessa della semplice otturazione.
Intervento sull’arcata superiore di aumento del volume osseo disponibile, ottenuto mediante aggiunta di materiali che favoriscono la formazione di osso.
Rifacimento della base di una protesi rimovibile per migliorare la sua tenuta e la sua accettazione.
Viene fatta inserendo un perno in materiali resistenti ed adatti alle caratteristiche del prodotto usato per la ricostruzione (spesso perno in fibra di carbonio e materiale composito).
Ricostruzione effettuata prima di adattare una corona protesica.
Trattamento chirurgico per aumentare il volume dell’osso disponibile. Si possono usare membrane e/o materiali da innesto.
Nuova pulizia dei canali radicolari di un dente già devitalizzato, loro sagomatura, disinfezione ed otturazione. E’ più complessa della devitalizzazione.
Estrazione di una radice dentale con problemi non risolvibili.
Separazione di radici dello stesso dente, che vengono utilizzate separate.
Riempimento parziale dei solchi e delle fossette dentali con dei materiali protettivi per impedire l’attacco della carie.
Vedi misurazione tasche.
Bloccaggio di un dente con uno o più di quelli vicini. Serve a fissare denti mobili. Si può fare con materiali compositi, eventualmente con fili di metallo o fibre di vetro, o con corone protesiche.
Serie di radiografie endorali che rappresentano la situazione della bocca.
Punti per fissare tessuto gengivale.
Zone di retrazione ossea attorno al dente, valutabili con una sonda millimetrata inserita nello spazio tra il dente e la gengiva che lo circonda.
Sinonimo di devitalizzazione (vedi) o terapia endodontica.
Sinonimo di devitalizzazione (vedi) o terapia canalare.
Cura ortodontica con apparecchio rimovibile che ha la funzione di far crescere le ossa mascellari secondo schemi più corretti.
Cura della malattia parodontale (piorrea) mediante levigatura radicolare (vedi), addestramento all’igiene orale domiciliare e alla prevenzione. Procedura che prevede spesso l’anestesia ma non l’esposizione chirurgica dei tessuti malati (e perciò non si danno punti).
Pulizia (di moncone o zona trattata chirurgicamente).
Intervento per rendere pulibili le forcazioni delle radici (cioè dove il dente si divide nelle radici) rimodellando l’osso.